Movimento consapevole: dallo yoga sulle colline laziali alla danza espressiva sulle coste svedesi
Un viaggio personale tra yoga e danza, tra le colline laziali e i boschi della Svezia. Racconto l’incontro con Diane Long e la pratica di Embodied Dance con Julie Martin, esplorando come il corpo e il movimento consapevole possano aprire a nuove possibilità di libertà e trasformazione.
Diana Corica
8/24/20254 min read


Nel mese di luglio ho avuto la fortuna di trascorrere alcuni giorni a Toffia, un piccolo borgo incastonato tra le colline laziali. Lì ho partecipato a delle lezioni di gruppo e private con Diane Long, allieva diretta di Vanda Scaravelli, una delle prime yogi moderne donne del secolo scorso. Le lezioni si svolgevano nel suo salotto di casa, insieme a poche altre persone: un contesto intimo, familiare, che ha reso l’esperienza unica.
Come ho incontrato Diane Long
Il modo in cui sono arrivata a conoscere Diane Long è stato piuttosto particolare. L’anno scorso ho partecipato a un corso di formazione per insegnanti di yoga a Zurigo con Gary Carter, esperto di anatomia e fascia, oltre che insegnante di yoga e di arti marziali. Gary prende grande ispirazione dagli insegnamenti di Vanda Scaravelli, e fu proprio in quell'occasione che il mio interesse per questo approccio si accese.
Dopo aver letto il libro di Vanda "Risvegliare la colonna vertebrale con la pratica yoga", mi sono messa alla ricerca di chi avesse studiato direttamente con lei. Sfogliando il libro e osservando le foto delle sue allieve, mi colpì il nome di Diane Long. Così andai a curiosare sul suo sito e scoprii che ogni estate tornava in Italia, nelle colline laziali, in un piccolo paese. Diane è stata la prima allieva di Vanda e ha passato 23 anni a studiare con lei; dunque, per Diane tornare in Italia è un po’ come tornare alle sue origini. Diane accoglie un massimo di sei persone nel salotto della sua casa, per lezioni quotidiane.
Senza pensarci troppo, le scrissi una mail. Con mia sorpresa, nel giro di pochi minuti ricevetti la sua risposta. Da lì nacque una bella corrispondenza: Diane mi invitò a leggere il suo libro Notes on Yoga (Appunti sullo yoga nella traduzione italiana), che non è un manuale di forme, ma un invito a lasciarsi muovere dal respiro, dalla gravità e dall'ascolto interiore.
Passarono alcuni mesi. Non ero certa di poterla raggiungere a Toffia, tra vacanze familiari e vari impegni. Poi, un giorno, mi arrivò una sua mail: mi scriveva che mi stava aspettando a casa sua. Ho sorriso e l’ho vissuto come un segnale chiaro: era arrivato il momento di incontrarla. Grazie anche al supporto di mio marito, sono riuscita a incastrare tutto e a partire.
All'inizio mi sono sentita un po’ spaesata, quasi sradicata dallo yoga che conoscevo fino a quel momento. Ricordo bene le parole di Diane: “you have to unlearn what you have learnt to become whole again”. Un invito a lasciare andare certezze e abitudini, per aprirmi a un modo diverso di praticare.
“A volte i tentativi di approfondire la pratica possono essere frustranti; a volte ci vuole tempo per imparare dai nostri insegnanti e conquistare la comprensione dell’intelligenza del corpo. Diventa possibile fidarci dello stato del non sapere perché è la sorgente delle nostre scoperte. Spesso l’apprendimento si manifesta in modi che ci sorprendono” — Appunti sullo yoga, Diane Long, pag. 144
Proprio questa dimensione intima e familiare, nel salotto della sua casa, mi ha permesso di fidarmi e di entrare piano piano in un dialogo profondo, in un luogo vivo di ricerca e ascolto. Non posso dire di aver colto fino in fondo ciò che Diane cercava di trasmettermi, ma sento che, a poco a poco, alcuni semi stanno germogliando nelle mie pratiche, rivelandosi in modi del tutto inaspettati.
Agosto e il Portale del Leone
Ogni anno, l’8 agosto, si apre il cosiddetto Portale del Leone, un momento simbolico in cui – secondo l’astrologia e le antiche tradizioni – le energie cosmiche si intensificano, invitandoci a lasciar andare il vecchio e ad aprirci al nuovo. È un tempo che richiama al coraggio, alla trasformazione e all'allineamento con la propria autenticità.
Nulla è per caso, proprio in quei giorni mi trovavo in Svezia, per una settimana di formazione in Embodied Dance con Julie Martin. Anche lì eravamo poche persone, solo cinque partecipanti. Questa intimità ha permesso che tra di noi si creassero legami profondi, fatti di fiducia, condivisione e sostegno reciproco. È stata un’esperienza bellissima, fatta di sorrisi, allegria e soprattutto gioia di vivere, un vero boost di entusiasmo e ottimismo in questo periodo oscuro pieno di conflitti, guerre, ingiustizie, crisi climatica e sociale.
La combinazione del contesto intimo, del lavoro corporeo e chissà, magari anche dell’energia del Portale del Leone ha reso ogni pratica ancora più intensa: il corpo si muoveva liberamente, esprimendo sensazioni ed emozioni spesso nascoste.
Con Julie ho imparato a lasciare che fosse il movimento stesso a guidarmi, senza coreografie prestabilite. Ogni gesto nasceva dalla vitalità interiore e dal sentire autentico, trasformando il movimento in meditazione in movimento. L’energia di quei giorni ha creato un senso di apertura, fiducia e coraggio: un invito a lasciarmi trasformare, a sperimentare senza aspettative e ad abitare pienamente il corpo, momento dopo momento.
Questo vissuto mi ha ricordato il filo conduttore del libro Move. The New Science of Body Over Mind di Caroline Williams: il movimento non è solo gesto fisico, ma un linguaggio profondo che connette corpo, mente ed emozioni, aprendo possibilità di trasformazione e consapevolezza che vanno ben oltre la pratica stessa.
“The unconscious messages coming from the body provide not only the basis for the self but also a kind of undercurrent to our consciousness that sets the mood for everything else that happens.”
— Move: The New Science of Body Over Mind, Caroline Williams
“I messaggi inconsci che provengono dal corpo non solo costituiscono la base del sé, ma creano anche una sorta di sottofondo della nostra coscienza che influenza l’umore e il tono di tutto ciò che accade.”
Guardando a queste due esperienze, vedo un filo che le unisce:
Con Diane, lo yoga come movimento sottile e consapevole,
Con Julie, la danza come pratica corporea consapevole e liberatoria.
Entrambe mi hanno insegnato che il corpo non è un oggetto da modellare, ma un compagno da ascoltare, da cui lasciarsi sorprendere.
✨ Ti piacerebbe saperne di più e vivere anche tu un po’ di questa esperienza?
Scopri le mie prossime lezioni e unisciti a me in questo viaggio di scoperta interiore.
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